Un incidente su 5 è causato dalla rischiosa abitudine di usare il cellulare, mentre si guida un veicolo, a due o quattro ruote.
Il 96% degli italiani ammette di usare questa pratica.
Le multe partono da un minimo di 165 euro. Ma è ancora stata rimandata l’ipotesi di pene più severe.
Dopo un lunghissimo periodo di lockdown, gli italiani sono tornati a guidare l’auto più spesso di prima, complice la possibilità di muoversi più liberamente tra le regioni. Insieme all’uso, è tornato l’abuso di consultare il proprio cellulare mentre si è al volante.
Secondo i dati ISTAT, 1 incidente su 5 è dovuto a distrazioni causate dall’uso del telefono al volante e il 96% dei guidatori ammette di usare il telefono mentre guida.
Presi dalla paura di perdersi qualcosa, anche quando si è al volante si controllano i social, le news, si telefona tenendo l’apparecchio in mano o si invia un messaggio istantaneo.
Il Codice della Strada prevede, per la guida con il cellulare, sanzioni decisamente importanti.
L’articolo 173, al comma 3 bis sottolinea come la sanzione per l’uso del cellulare alla guida possa essere comminata anche in assenza di contestazione immediata.
Perché il verbale sia valido è necessario che siano riportati con precisione gli estremi della violazione e l’indicazione dei motivi che hanno reso impossibile la contestazione immediata. In caso contrario si potrà proporre ricorso presso il Giudice di Pace competente per territorio.
Qualora, invece, si venga fermati dagli agenti accertatori e si proceda alla multa con contestazione immediata,
è bene sapere che gli importi della sanzione saranno quelli previsti dall’articolo 173 comma 3 bis del Codice della Strada.
La sanzione va da un minimo di 165 ad un massimo di 661 euro e, in caso di nuova violazione entro due anni dalla prima, si potrà essere soggetti alla sospensione della patente di guida da uno a tre mesi.
In caso di contestazione immediata, qualora si voglia proporre ricorso presso il Giudice di Pace contro la sanzione, è sempre utile far redigere a verbale all’agente accertatore le proprie ragioni,
così da avere un documento ufficiale da poter portare in giudizio.
Ma non si cresce, se si continua a pensare che sia solo un problema legato alle sanzioni pecuniarie.
Possiamo fare leva su noi stessi e alimentare la nostra cultura della sicurezza stradale, il nostro senso civico, il rispetto per noi stessi e per gli altri, sulla strada e nella vita, il valore della legalità.
È l’obiettivo delle associazioni di promozione sociale che si impegnano nel nome della prevenzione in ambito di sicurezza stradale, #Perlestradedellavita e tante, tante altre. Sensibilizzare la comunità tutta, informare sui rischi e formare gli studenti nelle scuole all’importanza del raggiungimento della mobilità sostenibile, responsabile e consapevole.