La Cassazione ha ribaltato la sentenza della Corte di Appello di Roma che aveva stabilito la violazione del brevetto Craft sui Tutor, da parte di Autostrade per l’Italia.
Il colosso ha vinto sulla piccola azienda di Greve in Chianti, che per anni ha rivendicato i diritti sul brevetto.
Ora, il gruppo Autostrade per l’Italia fa sapere che sta mettendo in atto le attività di reinstallazione del servizio degli apparecchi che controllano la velocità media dei veicoli in autostrada, per consentirne la messa a disposizione in tempi brevi alla Polizia Stradale, a cui era stato affidato in comodato gratuito.
I Fatti
Il 10 aprile del 2018 una sentenza della Corte d’Appello aveva imposto lo spegnimento dei Tutor per la violazione di un brevetto depositato dall’azienda Craft.
La Cassazione ha ritenuto “del tutto infondati i motivi per i quali la Corte di Appello di Roma aveva ritenuto che il sistema di controllo della velocità media violasse le norme relative alla proprietà intellettuale della società Craft e dovesse essere rimosso”.
I dati ASPI
I Tutor, installati nel 2004 in collaborazione con la Polizia Stradale, il Ministero dei Trasporti e le associazioni dei consumatori, hanno ridotto del 50% il numero dei morti sulla rete autostradale, grazie a una diminuzione del 25% della velocità di picco e del 15% di quella media. Il sistema Tutor, installato nelle tratte a maggior rischio di eccesso di velocità ha coperto 2500 km di autostrade, permettendo di ridurre l’incidentalità mortale.
La battaglia legale che opponeva il gruppo autostradale alla Craft va avanti dal 2006.
Il Punto
Il punto è che, da aprile 2018, momento della sospensione dei Tutor, sebbene Autostrade per l’Italia avesse garantito di essere al lavoro per attivare un nuovo sistema, chi ha fortemente a cuore la sicurezza stradale sia rimasto a bocca asciutta.
Di fatto, si è aspettata la definizione della controversia con la Craft. In barba alla salvaguardia di chi percorre le autostrade.
Polstrada e Autostrade sembra che avessero attivato un sistema sperimentale per continuare, ciascuna per gli obblighi imposti dalla legge, ad avere cura della sicurezza e della incolumità dei cittadini che viaggiano in autostrada.
Ma, a quanto pare, il sistema sperimentale non ha dato buoni frutti.
Si torna ai Tutor, quanto prima.