Più velocità sulle strade corrisponde a più incidenti mortali. Le statistiche continuano a confermarlo. La velocità più elevata si traduce in più morti sulle strade.
In questa breve guida alcune dritte su come bisogna comportarsi.
È quanto emerso dallo studio pubblicato dall’International Transport Forum – l’organizzazione intergovernativa che si occupa a livello mondiale dei trasporti e della loro sicurezza –
secondo il quale un aumento del 10% nella velocità media del traffico porta ad una crescita del 20% di incidenti con feriti, un incremento del 30% di feriti e morti sulle strade per arrivare a un +40% di incidenti mortali.
La ricerca ha preso in esame 11 casi di studio in 10 Paesi nel mondo – Italia, Danimarca, Francia, Austria, Israele, Italia, Norvegia, Australia, Stati Uniti, Svezia e Ungheria – dove sono stati modificati i limiti di velocità o introdotti sistemi di controllo automatico. In Italia, il Safety Tutor.
Dai risultati, è arrivata la conferma che a velocità più basse corrispondano strade più sicure,
che esiste una connessione tra velocità e numero di incidenti,
che l’incremento di velocità sia il viatico per l’aumento di incidenti mortali sulle strade.
Questo report dell’International Transport Forum è un documento approfondito e ricco di spunti. Sono rilevanti le raccomandazioni per i Paesi membri, ai fini di una maggiore sicurezza stradale e del contenimento di emissioni, consumi e rumorosità.
– Ridurre i limiti di velocità sulle strade e le differenze di velocità fra veicoli
– Imporre limiti che possano ridurre i danni alle persone in caso di incidente
– Introdurre compensazioni in caso di aumento dei limiti, ad esempio con controlli più severi e infrastrutture stradali più sicure
– Utilizzare controlli automatici della velocità per ridurre la velocità media
– Limite di 30 km/h nelle aree urbane dove veicoli, ciclisti e pedoni condividono la strada
– Limite di 50 km/h in altre aree urbane con incroci e rischio di collisioni laterali
– Limite di 70 km/h in strade extraurbane senza barriera divisoria e rischio di collisione frontale.